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Progetto SportPerTutti: cinque azioni per la transizione sportiva

"Lo sport sociale può essere lievito per immaginare città nuove e comunità educanti aperte, inclusive e sostenibili", dice V. Manco

 

Il progetto “SportPerTutti”, che mira a sostenere l’accessibilità all’attività sportiva e a valorizzare il ruolo dello sport nel processo di riattivazione socio-economica post “Covid-19”, sta completando il suo percorso. Al progetto, finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Art.72 del DL 3 luglio 2017, Annualità 2020, partecipano anche università, rappresentanze sociali, enti locali, centri di ricerca imprenditoriali e del terzo settore sportivo. Un lavoro in rete che sta producendo frutti concreti e convincenti, come le 10 idee progettuali che sono selezionate per questa fase finale per la loro innovatività.

Si tratta di una assoluta novità: ognuna di queste dieci idee progettuali selezionate nell'ambito dell'azione Sport Impact Lab, si interfaccerà con un coach per sviluppare il piano individuale imprenditoriale/professionale in vista del “Pitching day contest”, la giornata di presentazione in modalità Pitch. Entro il 12 novembre, ciascun gruppo presenterà in modo sintetico, massimo 3 minuti, tutte le informazioni utili per favorire una business idea. La scorsa settimana abbiamo intervistato Antonio Ruiu di Simurg Ricerche, che ci ha illustrato il percorso che sta per iniziare. LEGGI L'ARTICOLO

Questa settimana cerchiamo di capire quali sono le ricadute di questo progetto così innovativo all'interno della visione Uisp e in quella dell'intero sport sociale del nostro Paese. Lo chiediamo a Vincenzo Manco, responsabile Uisp Centro studi e terzo settore, che ha presieduto la commissione di valutazione, composta da esperti di innovazione.

"Stiamo affrontando la fase finale del progetto SportPerTutti - spiega Vincenzo Manco - Un progetto voluto e pensato dalla Uisp, all’indomani della pandemia da Covid-19, per impegnare tutti i livelli della rete associativa a realizzare, nei vari territori, azioni in campo sociale, economico ed ambientale, al fine di rilanciare l’attività sportiva di base, fortemente penalizzata dall’emergenza sanitaria".

"La ratio che sta a fondamento del progetto è quella di prevedere interventi che permettessero alla Uisp di dimostrare fattivamente come si può mettere in atto una vera e propria transizione sportiva, all’interno della quale aprire un processo di emancipazione della promozione sociale dello sport come grande infrastruttura capace di stare con pari dignità, rispetto agli altri soggetti, nella realizzazione di uno sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile e di una società resiliente".

"Proprio per questo abbiamo previsto l’attivazione di una piattaforma di co-sviluppo che ha creato una rete di collaborazioni con università, soggetti del terzo settore, istituzioni e organizzazioni di rappresentanza imprenditoriale"

"Il progetto SportPerTutti ha aperto una vera e propria sfida soprattutto al nostro interno, che ha interrogato la Uisp sulla necessità di capovolgere un paradigma culturale che da sempre permea lo sport italiano e che ha aperto un solido processo di rinnovata consapevolezza associativa che porta la nostra organizzazione a misurarsi, avendole anticipate e promosse, con le novità normative che sono entrate nell’ordinamento sportivo italiano".

"Il progetto temporalmente si colloca in un periodo molto particolare e vivace per la cultura del movimento e lo sport italiano, ovvero nel pieno di grandi riforme che lo hanno interessato. Quella del terzo settore, del sistema e del lavoro sportivo, fino a quella più recente, che recepisce il riconoscimento del valore educativo e sociale dell’attività sportiva in tutte le sue forme nella nostra Carta Costituzionale".

"Un passaggio, quest’ultimo, che rappresenterà un impegno preciso da parte dello Stato che assume la responsabilità di individuare iniziative, obiettivi e risorse per fare in modo che tutte e tutti esercitino realmente il diritto di accedere ad attività, strutture ed iniziative che riguardino l’attività fisica e sportiva. Un onere della Repubblica che deve assicurare l’universalità della pratica, un approccio finalmente in linea con la disciplina europea in materia di sport".

"Le azioni previste e che si stanno realizzando attraverso il progetto vogliono essere un esempio di come le istituzioni e la politica debbano assumere scelte conseguenti sul piano economico ed organizzativo delle politiche pubbliche, affinché le recenti riforme possano trovare affermazione nella vita reale delle persone e per migliorare la qualità della propria vita".

"A questo punto occorre immaginare una rinnovata alleanza strategica tra politica, istituzioni ai vari livelli (a partire da quelle locali), organizzazioni dello sport sociale, terzo settore, centri di ricerca, università, per costruire un nuovo pensiero, una nuova cultura sportiva. Politiche e pratiche integrate che abbiano alla base la valorizzazione dello sport sociale attraverso la coprogrammazione e la coprogettazione delle politiche pubbliche che hanno a che fare con il sistema di welfare locale e nazionale, la rigenerazione urbana, il lavoro, le politiche sociali, la gestione degli impianti, la sostenibilità ambientale, le politiche educative e culturali. Nuova alleanza, quindi, fatta di pensiero e azione sinergica, sussidiaria. Politiche e buone pratiche integrate, per la realizzazione e la diffusione di un reale benessere di comunità".

"Definire il profilo dell’animatore sociale, lo strumento dei voucher, la sperimentazione sulla mobilità sostenibile nei percorsi casa/impianto sportivo, il metodo dei living lab nazionale e regionali, nonché le idee per lo sviluppo di nuove imprenditorialità sportive che hanno animato il contest, non sono solo azioni che caratterizzano la realizzazione dello “Sportpertutti”, ma soprattutto la rappresentazione plastica di come lo sport sociale possa essere lievito per immaginare comunità educanti aperte, inclusive e sostenibili". (a cura di E.F.-I.M.)

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